Lui & Lei
Io e Sabrina


14.03.2024 |
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"Era stata una pausa dalla monotonia della vita quotidiana, un momento di magia e mistero che avremmo custodito gelosamente nei nostri cuori..."
In una calda giornata d'estate, io e mia moglie Sabrina decidemmo di fare un giro in auto attraverso la campagna circostante alla nostra città. Era una di quelle giornate in cui il sole sembrava danzare tra le fronde degli alberi, e l'aria profumava di terra e di vita.Guidavo lentamente mentre ammiravamo il paesaggio, quando all'improvviso notammo un uomo al margine della strada. Accanto a lui c'era un furgone carico di casse di frutta e verdura. Sembrava che stesse caricando i suoi prodotti, ma la sua espressione era più attenta a noi che al lavoro.
"Guarda, sembra vendere roba del suo orto," disse Sabrina, indicando l'uomo con un gesto del mento.
Decidemmo di fermarci e scendemmo dall'auto. L'uomo si avvicinò con un sorriso cordiale.
"Buongiorno! Non sono qui per vendere, ma per caricare la mia merce. Però, se vi fa piacere, potete prendere una cesta di frutta fresca in regalo," disse con un accento contadino.
Eravamo entusiasti e accettammo volentieri il suo regalo. Sabrina si avvicinò alle casse per scegliere la frutta mentre io scambiavo qualche battuta con il contadino. Ma la conversazione prese una piega inattesa quando l'uomo fece una proposta strana.
"Se vuoi," disse, guardando Sabrina con un'espressione indecifrabile, "posso darti una cesta extra se ti togli la maglia."
Rimasi senza parole, mentre Sabrina si bloccò per un istante, poi rise nervosamente.
"Scusa, cosa?" chiese, cercando di mascherare il disagio.
L'uomo si spiegò meglio, dicendo che era solo un gioco, un modo per scherzare. Ma la sua insistenza era palpabile.
Sabrina si guardò intorno, un misto di confusione e curiosità dipinto sul suo viso. Poi, con un'occhiata a me, accettò con un sorriso malizioso. Rimasi sbalordito, ma non intervenni.
Lentamente, Sabrina si sfilò la maglia, rivelando la sua pelle abbronzata dal sole estivo. L'uomo sorrise soddisfatto e le porse la cesta di frutta.
Ma la situazione non si fermò qui. L'uomo, con uno sguardo carico di lussuria, fece un'altra proposta.
"Sei davvero coraggiosa," disse, "ma se vuoi la seconda cesta, dovrai toglierti anche il resto."
Era come se un gelo si fosse diffuso nell'aria. Sabrina si bloccò, guardandomi con occhi preoccupati. Ma poi, come se avesse preso una decisione improvvisa, si voltò verso l'uomo.
"Va bene," disse con voce ferma.
Senza esitazione, si sfilò i pantaloni e la biancheria intima, rimanendo nuda di fronte a noi e al contadino. L'uomo emise un suono di approvazione, ma la mia mente era in tumulto.
Tuttavia, ciò che accadde dopo mi lasciò senza fiato. L'uomo, con una vistosa erezione, si avvicinò a Sabrina. In un attimo, la sua espressione passò dallo stupore alla determinazione.
Senza dire una parola, Sabrina si avvicinò all'uomo e prese in mano il suo membro rigido. Con una delicatezza sorprendente, iniziò a muoversi, guidando l'uomo verso l'estasi.
Io ero paralizzato, incapace di muovermi o di intervenire. Ma Sabrina sembrava padrona della situazione, completamente a suo agio.
Quando l'uomo raggiunse il culmine del piacere, Sabrina si prese cura di lui con una maestria che mi lasciò senza parole. Poi, con un sorriso soddisfatto, si rialzò e si rivestì.
Dopo quella strana e intensa esperienza lungo la strada di campagna, io e Sabrina continuammo il nostro viaggio in auto in un silenzio carico di pensieri e sensazioni contrastanti. Il calore del sole filtrava attraverso i finestrini, ma dentro di me c'era un'ombra di turbamento mista a una strana eccitazione.
Sabrina, seduta accanto a me, sembrava assorta nei suoi pensieri, ma il suo sguardo era lucido e concentrato. Non c'era traccia di rimorso o imbarazzo nei suoi occhi, solo una strana calma, come se avesse affrontato una sfida e ne fosse uscita vittoriosa.
Dopo un po', decise di rompere il silenzio.
"Non è stata proprio la tipica gita fuori porta, eh?" disse con un sorriso malizioso.
Non potei fare altro che annuire, ancora incapace di trovare le parole giuste per esprimere ciò che provavo.
"Ma sai," continuò Sabrina, "non mi pento di quello che è successo là fuori. È stato... interessante."
Le sue parole risuonarono nella mia mente, illuminando angoli oscuri di pensieri e desideri nascosti. Era stato un momento di trasgressione, di sfida ai confini della normalità. E, stranamente, mi sentii grato a Sabrina per avermi trascinato in quell'avventura imprevedibile.
Ci guardammo negli occhi e un sorriso complice si diffuse tra noi. Era come se quella strana esperienza ci avesse legati ancora di più, come se avessimo condiviso qualcosa di intimo e profondo che solo noi due potevamo comprendere.
Continuammo il nostro viaggio, ma dentro di noi sapevamo che quella giornata non sarebbe stata dimenticata facilmente. Era stata una pausa dalla monotonia della vita quotidiana, un momento di magia e mistero che avremmo custodito gelosamente nei nostri cuori. E chissà quali altre avventure ci attendevano lungo la strada.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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